mercoledì 2 gennaio 2013

EDGE - NORTH FORK COMPOSITE

Riporto il collegamento al blog ufficiale della EDGE, marchio americano che monta canne su grezzi Nork Fork Composite di Mr. Gary Loomis.
Jon Bial (presidente della EDGE) e Gary Loomis sono stati ospiti di Utopia Tackle "Seaspin" in occasione del Sea Bass Master di Orbetello.
Dopo la manifestazione abbiamo avuto l'onore di riceverli nel nostro negozio (GameFish) e insieme a loro abbiamo trascorso una giornata indimenticabile....
Il mitico Gary, oltre a firmare centinaia di autografi, si è dimostrato persona disponibilissima ed affabile non sottraendosi alle numerose domande dei vari clienti !!

Un ringraziamento particolare agli amici Massimo Della Salda e Stefano Pisu di Seaspin che hanno permesso tutto questo.......


 Ecco il post sul blog EDGE .

sabato 22 dicembre 2012

Novembre..Mese di Tonni


Come l’anno passato anche questo novembre si è riconfermato il mese migliore per insidiare a spinning questo bellissimo esemplare !
Il clima è stato abbastanza mite e le varie perturbazioni non hanno influito negativamente sul fenomeno delle mangianze.
Nelle varie uscite abbiamo trovato sempre pesci molto attivi ma estremamente selettivi sugli artificiali, tant’è che al massimo siamo riusciti a finalizzare non più di due catture non considerando qualche slamatura e un paio di rotture sul finale.
Ho notato che il Tonno Rosso diventa più vulnerabile se il mare è mosso e in una giornata cupa, quando qualche raggio di sole fa capolino fra le nuvole illuminando la superficie dell’acqua…. solo nelle specifiche circostanze abbiamo avuto i nostri strike !
Credo che il mare mosso ci renda molto meno “udibili” dal predatore mascherando il rumore del motore e lo sbattimento dello scafo dell’imbarcazione sulla superficie, questo ci è stato confermato nelle varie uscite in situazione di acqua molto calma, dove l’avvicinamento alla mangianza si rivelato molto difficile e critico: alla fine se ti andava bene riuscivi a fare a malapena un solo lancio e poi tutto svaniva…
Oltretutto il movimento dell’onda rende la difesa, o meglio la fuga delle sardine molto più difficile ed il Tonno da buon opportunista approfitta di questa situazione.
Il fattore “luce” è probabilmente più difficile da interpretare anche se un’idea in merito me la sono fatta !
Proviamo a pensare al nostro jig che “nuota” in una moltitudine di pesce foraggio, sicuramente la probabilità che venga notato da un predatore è veramente bassa, anche perché l’esca rispetto alla “concorrenza” deve essere recuperata e quindi finirà velocemente al di fuori della zona calda, è chiaro quindi che un raggio di sole la renderà più visibile e brillante aumentandone notevolmente le chanches di cattura … per lo stesso motivo scelgo metal jig che lavorano anche più lentamente e dai colori opachi ma sgargianti quale il bianco o il rosa.
Nel caso di giornate serene e con luminosità costante invece opto per colori più naturali, sfruttando la rifrazione delle specchiature laterali.
La velocità di recupero a mio avviso diventa un elemento fondamentale, più lentamente si riesce a far lavorare l’esca maggiori saranno le probabilità di fare strike !!
Volutamente non ho fatto ancora prove con artificiali diversi quali top water o stick bait affondanti, proprio perché volevo approfondire e capire al meglio l’utilizzo del casting jig che ritengo comunque l’esca più efficiente e proficua per questo tipo di approccio…avrò modo comunque di sperimentare…speriamo, nella prossima stagione !

Ahhh....dimenticavo... sono usciti anche alcuni alletterati di taglia interessante !!!

Attrezzatura utilizzata :

Golden Mean Crossbow 7’6” Drag 5 Kg.
Golden Mean Crossbow 8’ Drag 10 Kg.
Shimano Stella FA 8000
YGK JigMan WX4 50 lb. PE # 4
Finale Fluorocarbon Yo-Zuri H.D. Carbon 0,71mm 50 lb.
Seaspin Jack-70
Seaspin Leppa Jig 44 gr. colori  ACC - PPW- WCR armato con doppio assist ....

Un piccolo filmato:



Alcune foto :











Ringrazio i miei compagni di barca: Emanuele Turato, Gabriele Fruzzetti, Giacomo e Sergino Bertola.

mercoledì 24 ottobre 2012

Gli Incontri del Blue Water


Motore acceso e barca in movimento alla ricerca del più piccolo segnale che sveli la presenza di attività in superficie, scrutiamo l’orizzonte osservando con attenzione il volo dei gabbiani. Sembra che laggiù, lontano, stia succedendo qualcosa… Forse no, è solo la nostra immaginazione: dopo ore di ricerca senza vedere niente la stanchezza gioca brutti scherzi. Eppure là c’è qualcosa... Gas a manetta, partiamo verso l’orizzonte e quel puntino diventa sempre più grande, i gabbiani sembrano moltiplicarsi attimo dopo attimo e, man mano che ci avviciniamo, l’adrenalina sale a livelli inimmaginabili.
Accostiamo di lato la mangianza ma a debita distanza; grossi gorghi rompono l’acqua e le acciughe si ammassano disordinatamente nell’intento di sfuggire al tragico destino. Il mare bolle letteralmente. Ci siamo, adesso la barca è in posizione, il cuore batte forte dall’emozione. Apro l’archetto, prendo la mira e lancio. Osservo il metal jig che vola in mezzo agli uccelli marini, sono tantissimi. Fortunatamente la mia esca riesce a schivarli e si ‘tuffa’ diligentemente proprio nel centro di questo putiferio. In un millesimo di secondo cala un silenzio surreale: chiudo l’archetto, metto il filo in trazione e….







martedì 16 ottobre 2012

SURVIVORS - AZZORRE 2012

Le previsioni meteo parlavano chiaro : esclusi i primi due giorni dalla data del nostro arrivo sull’isola una forte perturbazione ci avrebbe fatto “compagnia” per il resto della vacanza con un lieve miglioramento solo al termine del soggiorno.
Ormai non ci potevamo più tirare indietro, tutto era fissato, sarebbe stato sufficiente cercare zone riparate dalle grosse onde oceaniche, battendo solo ed esclusivamente la parte ridossata dell’isola ..o meglio così credevamo ignari di tutto quel pandemonio che ci sarebbe passato sulla testa !!
Nadine, questo è il nome attribuito alla tempesta tropicale che a metà settembre ha letteralmente invaso le Isole Azzorre, spostandosi poi verso le Canarie ed esaurendosi prima di arrivare sul continente europeo.

Arrivati alla meta dobbiamo fare subito i conti con l’inefficienza del servizio bagagli della compagnia aerea locale che tanto per gradire ha smarrito il tubo con le nostre amate canne.
Il giorno dopo decidiamo quindi di acquistarne tre (immaginatevi la loro qualità), presso una ferramenta del posto e anche se questo non è decisamente il modo migliore per iniziare una vacanza di pesca diamo inizio alla nostra avventura !
Il mare sembra perfetto, affrontiamo una bella scogliera di pietra lavica porosa che se da un lato ci fornisce un bel grip antiscivolo, dall’altro però, a causa della sua conformazione, si rivela molto faticosa ed impegnativa.
L’altra difficoltà è quella di gestire le canne che, oltre ad essere pesanti, sembra che non siano nate per poter lanciare un artificiale !
Leonardo ingrana subito la marcia giusta e in una mezz’oretta cattura prima un serrotto, poi un garangide e infine una leccia Stella di circa un chilo…un gigante per la sua specie !




Nel frattempo ci chiamano dall’aeroporto… m i r a c o l o …le canne, quelle serie, sono arrivate !
Io e Giuseppe ci precipitiamo a recuperarle ed effettuiamo una vera e propria prova speciale con la povera twingo a noleggio dato che l’ufficio bagagli sta per chiudere !
In un attimo il morale sale alle stelle, ora abbiamo i nostri attrezzi e ci sentiamo completamente in pesca ! Infatti i risultati non tardano ad arrivare e, dopo un paio di serra di taglia medio piccola, Leo incanna il suo BIG che sfortunatamente si slama proprio sotto i sui piedi spalancando le ancorine # 4 del mommotti 190.



Il mattino dopo siamo in scogliera carichi di aspettative, le cose sembrano esser partite per il meglio ma ci siamo dimenticati di “Nadine” che ci riporta subito alla realtà mostrandoci tutta la sua potenza con raffiche di vento a 40/50 nodi e una pioggia battente inarrestabile !!



Subito ci rifugiamo in casa ma anche qui le cose non vanno molto meglio : entra acqua dal tetto e dalle finestre ..l’umidità è insostenibile ! Ci arrangiamo come possiamo e cerchiamo di asciugare gli indumenti, fortunatamente Giuseppe si inventa questa diavoleria :




Per un paio di giorni, la situazione è davvero critica, nel frattempo anche il mare è in tempesta e a noi non resta che mangiare i manicaretti dello chef Leo preparandoci mentalmente e fisicamente a quello che sarà il dopo “Nadine”.




Finalmente la morza sembra allentarsi, la cappa grigia sopra le montagne inizia a diradarsi regalandoci questo spettacolo !!!



Adesso la pioggia non è continua, possiamo pescare senza bagnarci troppo ma il vento rimane fastidiosissimo soprattutto perché ci viene di traverso, oltretutto c'è ancora un’onda laterale abbastanza insidiosa che non ci permette di lavorare gli artificiali come si dovrebbe...


In queste condizioni l’unica esca che funziona è il glorioso Mommotti 190 di Seaspin che già l’anno prima, alle Isole Canarie, mi ha dimostrato di sapersela cavare alla grande in condizioni super critiche !

Intanto Giuseppe inizia il suo SHOW incannando un sarago dietro l’altro…e che saraghi !!





Esploriamo la zona, alla ricerca di locations più profonde ma, salvo qualche serrotto e una piccola ricciola, non sembra esserci una grande attività; i sentieri poi sono molto faticosi e ci fanno perdere troppo tempo !

Il giorno successivo decidiamo di approfondire sugli spot vicino casa, quella scoglierona mi piace tanto, il mare è quello giusto ma non escono pesci di taglia interessante come speravamo …



Nel pomeriggio ci spostiamo ancora sullo spot dei “saraghi”, qui siamo ulteriormente ridossati e rischiamo meno visto che il mare nel frattempo è ancora salito.

Giuseppe cattura un altro paio di saraghi e Leo questo serra che, anche se piccolo, dimostra tutta la sua combattività :





Oggi sono molto concentrato, le raffiche di vento sono intermittenti, ogni tanto esce il lancio giusto; quello lungo che va oltre lo scalino, laggiù dove spacca l’onda vedo nitidamente il cambio di fondale…lancio lontano, jerko e recupero non troppo velocemente…botta tremenda in canna, ferro e mi sembra di aver inchiodato un muro….il pesce rimane fermo… non si è ancora accorto di niente…giusto il tempo di finire il mio pensiero che parte come un trenoooooo….


Mi rendo conto che è veramente grosso, la mia nuova Labrax asseconda bene le fughe e con calma e fatica me lo lavoro fino a sotto i piedi, quando lo vedo saltar fuori inizio a preoccuparmi e probabilmente perdo anche un po’ di lucidità !
I ragazzi accorrono in mio aiuto e dopo poco il vitellino e pronto per le foto di rito :




Dopo averlo rilasciato scarico tutta l’adrenalina con un urlo animalesco ed abbraccio i miei compagni !!
La serata finisce qui ma domani ci sarà ancora da sudare.
Giuseppe è ben determinato oggi sarà la sua giornata !! Con il capo chino continua a lanciare saltando tra uno scoglio e l’altro, si vede che è in palla e tira fuori dal cilindro questo bellissimo Balestra :


....intanto mi fermo perché ho un ginocchio spappolato e non riesco più a trascinarmi dietro la gamba. Adesso non vedo più i ragazzi, chissà cosa stanno facendo mi chiedo … ad un certo punto sento una strana vibrazione che mi spinge ad alzarmi, faccio una cinquantina di metri, sufficienti giusto a scavalcare una punta che mi copre la visuale e vedo Beppe che viene verso la mia direzione senza canna in mano, in una frazione di secondo capisco che ha raggiunto il suo scopo e mi corre incontro per abbracciarmi e condividere la sua emozione…il SUO serrone …





E’ l’ultimo giorno, io e Giuseppe abbiamo appuntamento con dei sub francesi che abbiamo conosciuto e ci daranno un passaggio su una secca dove proveremo ad improvvisare un po’ di vertical, mentre Leo rimane a casa per un braccio dolorante.
Dopo uno spostamento in gommone, ammirando le bellezze dell’isola arriviamo su una secca profonda sui venti/trenta metri che si alza da un fondale di settanta/ottanta.

C’è molto scarroccio, la corrente è forte e con i nostri jig da 40/60 grammi facciamo fatica ad entrare in pesca, arrivati però su un punto di mangianza assaporiamo tutta la potenzialità di questo spot catturando prima questo serra, poi una splendida Ricciola  (Seriola Rivoliana) ed infine Giuseppe questo bel Cuda. Il mare è ancora troppo mosso, e i sub non hanno visibilità sul fondo, quindi decidiamo di rientrare velocemente a terra.




Finisce qui la nostra vacanza se vogliamo anche un po’ sfortunata ma carica di emozioni positive e negative, sarebbe potuta andare anche meglio, ma la cosa più bella è che abbiamo messo in gioco tutte le nostre risorse e ci abbiamo creduto anche quando sembrava impossibile levarci le gambe e alla fine siamo stati premiati…

La pesca a spinning in oceano, contrariamente a quanto si possa pensare guardando superficialmente una manciata di foto di catture è durissima sia fisicamente che tecnicamente oltre ad essere molto pericolosa.

Ringrazio i miei compagni d’avventura Leo e Giuseppe e Seaspin per averci fornito l’attrezzatura che in questo caso ha fatto davvero la differenza.

ARRIVEDERCI ISOLA FIORITA !!






P.S.: in culo a Nadine !!!

Attrezzatura usata :
Canna : Prototipo Seaspin 25 Lbs. / New Labrax Seaspin
Mulinello : Shimano Stella 5000 FA – Shimano Stella 5000 SW
Artificiali : Mommotti 190, Mommotti 180 SS, Buginu 140, Leppa Jig 44 gr.
Tracciato : YGK WX4 30 Lb. – Varivas Casting PE 28 Lb.
Finale : Fluoro Carbon 0,60 SEGUAR

venerdì 31 agosto 2012

ST.CROIX 3SW70HF Custom Rod

Ho realizzato questo montaggio per il mio amico Claudio che dopo aver provato la canna originale ha deciso di acquistare il grezzo ed apportare alcune piccole modifiche.

Ecco le specifiche principali della canna :

Lenght7' 1 PC.
PowerHeavy
Action Fast
Line15 - 30 lb.
Lure Weight 3/4 - 2 oz.
Blank Weight102 gr.

Il grezzo, che in originale è Copper Pearl, è stato sverniciato e lucidato con una bicomponente epossidica, successivame abbiamo optato per i seguenti componenti :

Butt CupFBC-III Eva Matagi
GripCork High Quality
Winding CheckFAWC - Mud Hole
Reel SeatFuji DPS-18 Dlx + Matagi DS-18 Nut
GuidesFuji K Series Sic/Gunsmoke
Rod Weight174 gr.






Su specifica richiesta del cliente non è stata applicata la serigrafia St. Croix con tutte le caratteristiche ...peccato perchè il risultato estetico ne avrebbe sicuramente giovato !
Comunque è impressionante come una 2 Oz. potente come questa  sia nello stesso tempo bilanciata, leggera, sensibile e versatile !!

sabato 9 giugno 2012

Voglia di Serra

Sono ormai passati i giorni dove i serra cacciano sulle "palle" d'acciughe, adesso l'acqua si è scaldata di un paio di gradi e i grandi branchi di saltatrix si sono sparpagliati predando in gruppi di 4/5 esemplari al massimo. 
In mare finalmente si riesce a "respirare" visto che la folla di pescatori  "del pesce facile" si è finalmente dissolta nel niente. 
La ricerca è senza dubbio più difficile rispetto a qualche giorno fa, mancano tutti i segnali evidenti in superficie, ma con un po' di sacrificio e conoscenza degli spot è comunque possibile fare qualche incontro interessante. 
E così decidiamo di provare un paio di uscite alla ricerca del BIG !!
L'alta pressione di questi giorni e l'assenza totale di vento rende la situazione generale molto piacevole e anche se i pesci non collaborassero in mare si sta davvero bene !!
Iniziamo a battere a rastrello un tratto di costa dove ci aspettiamo di fare qualche "incontro", peschiamo concentrati alternando artificiali Top Water ai classici Jerk che tanto funzionano ad inizio stagione.
Finalmente, dopo circa tre ore di lanci, Yuri scorge una sagoma dietro al suo Sammy, il serra segue per qualche metro per poi sferrare l'attaco finale violento e fulmineo !! Notiamo che al suo fianco c'è un altro esemplare che in un paio di occasioni tenta di mordere l'artificiale già in bocca al compagno più sfortunato !! Roba da matti !!! Comunque Yuri non perde la calma e lavora a mestiere questo bellissimo esemplare che al boga risulterà 12 LB.

                                                           
La battuta di pesca si conclude ma ci diamo un nuovo appuntamento la mattina seguente per sfidare ancora la fortuna...
Stesso copione anche il giorno dopo: i pesci sono difficilissimi da trovare e già dai primi lanci si intuisce che sarà difficile ripetere l'impresa ! 
Non ci perdiamo d'animo e continuiamo a cambiare spot provando su vari fondali  che variano dai 3 ai 6/7 metri. 
Noto in lontananza una timida attività, un paio di gabbiani svolazzano eccitati, ci avviciniamo con cautela e una volta a tiro lanciamo gli artificiali proprio sotto di loro !  
A metà recupero finalmente avverto la predata aggressiva, subito capisco che la taglia è interessante ma solo quando il serra salta per metà fuori dall'acqua mi rendo conto della sua reale misura !!!
Inizio a lavorarlo con calma, consapevole della delicatezza delle ST46 #6 del mio Node 130 S, assecondo le fughe del serra fino a che inizio a sentire la sua stanchezza, finalmente è sotto .... è bello grosso, Yuri lo boga con sicurezza  ... 14 Lb  secche ..uno spettacolo !!!



Rientriamo soddisfatti consapevoli di aver compiuto l'impresa: due BIG in due uscite !!

Canna : Prototipo Seaspin Med
Mulinello : Shimano Stella 5000 SW
Treccia :  YGK  - Jig Man WX4  PE #2
Finale : Asso Big Game 0,60 mm. - Jack 20 Lb.
                                                                                                                                                                                                                                                                       
                        
  Alla prossima avventura...