venerdì 21 gennaio 2011

Novità Seaspin Lures 2011

Finalmente dopo mesi e mesi di test verranno presentati a Bologna i nuovi artificiali della linea Seaspin Project.
Sono orgoglioso di aver provato in prima persona i prototipi definitivi del  Mommotti  190 ed del Pro-Q.120 e tra qualche giorno avrò la possibilità di lanciare anche il Buginu 140.


 
Ecco qualche dettaglio tecnico direttamente dal forum di Seaspin (a cura di Massimo Della Salda) :

  
Il primo a sinistra è il Mommotti 190
Sinking
190 mm
34 g
Profondità di nuoto 60-90 cm

Il Mommotti 190 si presenta come un'arma complementare ai fratelli minori. Long jerk sinking come avevano richiesto in molti
E’ stato progettato specificamente per garantire gittate molto lunghe durante il lancio anche in situazioni di vento contrario. Rispetto ai modelli più piccoli della serie ha la paletta e le ancorette rinforzate. Ottimo comportamento alle jerkate, molto ampie, e anche alle correnti trasversali.



Al centro nella prima foto e qui sopra il Buginu 140
Suspending
140 mm
28 g
Profondità di nuoto 60-120 cm

Caratteristica peculiare di questo artificiale è la paletta, dalla forma assolutamente nuova, studiata per permettere la personalizzazione durante il recupero di quegli artificiali che hanno una profondità di azione più profonda e su cui, normalmente, non si riesce a intervenire per variarne il comportamento.
Nel nuoto il suo movimento è composto di un largo scodinzolio molto sinuoso accentuato dalla particolare forma del corpo. 
Azione suspending con posizione di attesa leggermente inclinata in avanti.



Ultimo a destra il nostro primo wtd Pro-Q.120
walking the dog
120 mm
27 g

Molto facile da usare, forma curve strette e rapide se recuperato normalmente mentre crea curve molto larghe se recuperato lentamente. Oltre al movimento laterale si distingue anche per un particolare movimento alto-basso. Permette lanci molto lunghi.
Non mancano anche qui l’armatura interna passante e le ancorette rinforzate.


giovedì 20 gennaio 2011

Prove tecniche : Jackson Athlete Slim

Vista la mia impossibilità momentanea a pescare mi sfogo inserendo report degli amici più cari !

In questa occasione il mio socio Ema ha fatto una bella esperienza con i barracuda Elbani :


In attesa di avere disponibile in Italia il Jackson Artist SL180 che è ancora in fase di sviluppo, ho dedicato un’alba alla ricerca di barracuda pescando quasi esclusivamente con i Jackson Athlete Slim da 14cm. La serie Slim è la più recente della famiglia Athlete ed è stata sviluppata per via della particolare richiesta di slim jerk minnow. Athlete Slim 14 è disponibile nella versione sinking (SS, 25g) e floating (FS, 21g); entrambi mi hanno stupito per l’ottima lanciabilità e per il movimento stretto sia a recuperi lenti che veloci. Impressionante la continua presenza in canna che permette al pescatore di avere sempre contatto con l’esca e riconoscere le classiche beccatine del barracuda mediterraneo (Sphyraena viridensis).


L’azione di pesca al barracuda avviene quasi esclusivamente nelle ore dell’albeggio e del cala sole, momenti in cui questi pesci entrano in branco nei porti alla ricerca di cibo per poi ritornare il resto della giornata in mare aperto. In questo periodo il sole sorge verso le 7.30 quindi ho programmato la mia sessione di pesca dalle 6.30 alle 8.30 circa. Mi trovo a pescare su fondali che variano dai 10 a 15 metri di profondità circa. Provo subito con jerk minnow galleggianti senza scarsi risultati quindi decido di provare il Jackson Athlete Slim 14 SS (colorazione CKI). Dopo il lancio provo a farlo affondare per una decina di secondi e poi inizio un recupero abbastanza deciso e jerkato intervallato da qualche pausa. Sento subito qualche “beccata” ma non mangiate decise quindi metto in atto qualche consiglio, rallento il recupero e do qualche jerkatina lieve ogni tanto. Il tempo passa e l’alba è quasi fatta. Questo tipo di recupero dà i suoi frutti e riesco a ferrare ripetutamente diversi esemplari. Dopo qualche lancio a vuoto decido di cambiare di nuovo e provo l’Athlete Slim 14 FS (colorazione LPI) e subito ho delle mangiate. I barracuda si sono spostati nello strato superficiale d’acqua. Catturo un altro esemplare e poi tutto sembra fermarsi. Sono le 8.00 circa e molto probabilmente il branco si è già allontanato.

  

Se questi Athlete Slim hanno superato il test barracuda, pesce notoriamente difficile e sospettoso, ritengo che Jackson, con i nuovi modelli, ci stupirà per innovazione tecnica ed efficacia in pesca.
A presto,
Emanuele Della Bartola



Sicilian inchiku rod

Riporto di seguito questo bel report (anche presente sul blog di Mariano Randazzo PSYCOLURES) degli amici siciliani Francesco Li Bianchi  e Rocco Alfieri per i quali ho modificato le due St. Croix Avid Inshore che sono state utilizzate per la battuta di pesca.

Complimenti Ragazzi !!



Dopo aver testato anche io questa canna con diverse catture, ho pensato di dare spazio sul blog a questa bella creazione frutto del lavoro e dell'esperienza in questa tecnica degli amici Francesco e Rocco. Un montaggio semplice e spartano per una canna piacevolissima da usare e perfetta per ciò per cui è stata realizzata ovvero la pesca del pagello fragolino e del dentice con esche medio leggere.

Segue una descrizione realizzata dagli amici che hanno pensato questa customizzazione.


Quando si pratica con molta assiduità una tecnica di pesca, spesso si arriva ad un punto in cui si sente la necessità di avere un attrezzatura perfettamente calibrata sulle proprie esigenze.
E’ ormai un po’ di tempo che solchiamo le acque della nostra isola alla ricerca di vari predatori, utilizzando come esche inchiku e kabura. Una pesca che coinvolge totalmente.
Pur avendo delle attrezzature standard che soddisfano la maggior parte delle situazioni che si possono presentare, abbiamo deciso di provare e sperimentare su un inchiku leggero.
L’esigenza era di avere delle canne che lavorassero perfettamente esche di peso pari o inferiore ai 100 g, estremamente sensibili, ma reattive nella ferrata e discretamente potenti per far fronte alla forza che manifestano molti predatori dei fondali.
Dopo alcune prove, abbiamo individuato una canna da spinning della St. Croix che rispondeva a molte delle caratteristiche cercate; per un lungo periodo è stata utilizzata con il montaggio originale della casa madre, e abbiamo appurato che il fusto oltre a presentare le caratteristiche che cercavamo, ha retto sollecitazioni molto violente. Logicamente il montaggio da spinning con manico corto, e la lunghezza eccessiva (soprattutto da murate basse) erano da modificare.


Studiati i tagli sul blank e il posizionamento della placca, abbiamo deciso di contattare l’amico Francesco Paolini, sicuramente tra i migliori rod builders italiani. Francesco ha proceduto alla delicata fase di smontaggio del manico in sughero e della placca porta mulinello, ed in seguito in costante contatto telefonico ha effettuato il montaggio del manico in ottimo eva “splittato” e di una placca Fuji di poco maggiorata rispetto alla precedente, infine ha studiato la sostituzione e il riposizionamento dell’anello di base, mantenendo un’ azione e curvatura perfetta. Si è optato per un montaggio da fisso semplice ed essenziale, mirato alla funzionalità d’uso, pur sempre gradevole e curato dal punto di vista estetico.


Le canne modificate ad oggi sono due, leggermente diverse l’una dall’altra, fondamentalmente sono delle canne veloci di 6’6” (il carbonio di costruzione è infatti SCIII), l’azione è di punta ma con tendenza a essere progressive con l’aumentare dei carichi di lavoro; il range di utilizzo esche è da 60 a 110 g, lavorano alla perfezione con 80 e 100 g. Nell’azione di jerking hanno una risposta pronta, e vanno usate con “polso morbido”. Trasmettono alla perfezione le mangiate del pesce anche le più subdole, e sulla ferrata fulminano il pesce eliminando la “pancia” di filo (che si forma inevitabilmente usando esche leggere), grazie alla risposta veloce del carbonio di costruzione. Multifibra consigliato 20 -30 lb. Max drag 4 kg.


In sintesi, ottimo attrezzo da impiegare principalmente nella ricerca di pagelli e dentici, molto piacevole nel combattimento perché trasmette nitidamente le reazioni del pesce, forse poco adatto a chi è principiante in questa tecnica e tende a imprimere movimenti troppo bruschi alle esche.

Francesco Li Bianchi & Rocco Alfieri